Pubblichiamo qui il testo integrale dell’intervista. Fonte: La Repubblica.it
Abbiamo intervistato lo scrittore Davide Amante, per meglio comprendere che cosa è la ‘lettura dialogica’ e come essa facilita i bambini nel percorso scolastico di apprendimento e stimola il bambino a partecipare a una lettura condivisa e ragionata di un libro.
Davide Amante, ci può spiegare che cos’è la lettura dialogica?
La lettura dialogica è il procedimento che si basa sullo sviluppare un dialogo con i bambini intorno al testo che stanno leggendo. Nell’affrontare la lettura, spesso l’adulto legge il testo e il bambino ascolta. Al contrario, con la lettura dialogica, l’adulto stimola il bambino a diventare il ‘narratore della storia’.
La lettura dialogica è efficace?
A mio avviso sì, è molto efficace e utile.
Quali sono le origini della lettura dialogica?
La lettura dialogica viene spesso presentata come uno strumento innovativo e all’avanguardia, anche se con un pò di esagerazione. Essa è stata teorizzata in epoca recente ad esempio dall’Interactive Reading Model da David E. Rumelhart in 1977 e poi anche più specificamente da Grover J. Whitehurst nei primi anni 2000, con lo Stony Brook Reading and Language Project, nel tentativo di offrire una soluzione alla mancanza di destrezza e talento nel risolvere i problemi, evidenziata in particolare nei bambini delle classi meno agiate negli Stati Uniti, che raramente avevano occasione di leggere libri. E’ un’iniziativa lodevole e importante, che ha permesso alla scuola di affrontare e in parte risolvere questo problema.
La lettura dialogica è uno strumento all’avanguardia?
La lettura dialogica è uno strumento importante e va certamente promossa, specie in Italia. Tuttavia essa ha origini antichissime. Ad esempio nella nostra tradizione letteraria, sia nel nord che nel sud Italia, era comune per le famiglie di contadini riunirsi la sera intorno al fuoco e coinvolgere i bambini nella narrazione orale o nella lettura di favole. Questa lettura, dal punto di vista del bambino, non si svolgeva passivamente ascoltando gli adulti ma al contrario consisteva nel trascorrere la serata leggendo alcuni pezzi e interpretandone tutti insieme il senso. I bambini ponevano domande, si soffermavano su un dettaglio del racconto, proponevano una interpretazione dei fatti narrati. Gli adulti, a loro volta, rispondevano, approfondivano, approvavano o discutevano l’interpretazione dei fatti avanzata dai più giovani. E così spesso, sotto le stelle e al calore del fuoco, ci si spingeva in territori sconosciuti e si finiva per creare vere e proprie nuove storie orali. Erano diversioni affascinanti e stimolanti che poi si concludevano con il ritorno alla lettura del testo. Molte delle più belle favole italiane sono nate così. Basti pensare al tentativo di raccolta delle favole popolari che Italo Calvino aveva tratto dalle varie regioni italiane. Oppure ancora ad alcune scene veritiere del film L’Albero degli Zoccoli di Ermanno Olmi, girato negli anni ’70. Queste altro non erano che ciò che oggi definiscono lettura dialogica. Nell’America stessa, dove è nato il termine di lettura dialogica, le popolazioni indiane autoctone facevano più o meno la stessa cosa.
Dunque sebbene il termine di ‘lettura dialogica’ sia nato negli Stati Uniti, in realtà preesisteva.
Il sistema educativo degli Stati Uniti ha avuto il grande pregio di cercare di riportare il concetto di lettura dialogica a un metodo, che possa essere utilizzato ovunque dalla scuola. In questo senso è certamente all’avanguardia ed è uno strumento efficacissimo.
Ci può spiegare nel dettaglio la lettura dialogica?
La lettura dialogica si basa sulla considerazione che il ‘modo’ in cui noi leggiamo ai bambini sia almeno tanto importante quanto lo è la ‘frequenza’. Quando un adulto legge a un bambino, spesso ha il libro in mano e il bambino ascolta. La lettura dialogica consiste in un’interazione fra adulto e bambino: l’adulto pone domande per stimolare i bambini ad esplorare il testo a un livello più profondo e così si instaura un dialogo attivo durante il quale affiorano definizioni di nuove parole, analisi delle parti della storia, e la capacità di esprimere una propria opinione sulla storia stessa. In altre parole la lettura dialogica è un metodo di lettura guidata che stimola il bambino a un atteggiamento interpretativo e critico.
Nel caso dei bambini più piccoli tutto ruota intorno a una frase semplice e un’illustrazione, con i bambini più grandi invece l’attenzione si rivolge ad esempio nel discutere un paragrafo appena letto dall’adulto.
Il Guardiano delle Stelle
Quindi la funzione della lettura dialogica è quella di stimolare il bambino?
Sì, è una partecipazione attiva da parte del bambino alla lettura. Ed essa avviene grazie all’interazione con l’adulto. Questo aspetto va molto ben valutato perché è, a mio avviso estremamente importante per due ragioni. La prima è che il testo, la favola, diventa un elemento aggregatore per la famiglia, che coinvolge tutti con opinioni, pensieri e addirittura divagazioni sul tema, che sono importantissime perché si basano sull’esperienza di ciascuna singola famiglia e permette al bambino di comprendere che la propria personale esperienza è confrontabile con il mondo anzi essa stessa costituisce il mondo. La seconda ragione importante è che il bambino impara grazie al metodo della lettura dialogica a interpretare e quindi intelligere (leggere dentro) le cose.
In sostanza la lettura dialogica è un metodo complesso da applicare per la famiglia?
Niente affatto. La lettura dialogica è semplicissima. Consiste nel sedersi insieme ai bambini e dedicare loro del tempo, ma basandosi sulla qualità, cioè un testo scritto. Basta leggere e poi parlare di ciò che si è letto.
Dove si attua la lettura dialogica?
A casa soprattutto ma proprio il metodo della lettura dialogica sta cominciando a prendere piede nelle scuole come metodo educativo. Se negli Stati Uniti essa è ormai acquisita, in Italia si può definire sperimentale. In questo senso è innovativa ed è una buona cosa. Il metodo scolastico ovviamente è un pò più complesso e articolato di quanto abbiamo detto qui, ad esempio si attua attraverso la sequenza PEER e i CROWD prompts. Ma questi sono tecnicismi di cui possiamo parlare in altra sede, che riguardano più specificamente gli insegnanti. La lettura dialogica nella sua essenza è semplice e diretta.
Lei è un romanziere e sappiamo che ha recentemente scritto Il Guardiano delle Stelle – Il viaggio di Anais insieme al vento. Il Guardiano delle Stelle è un romanzo per bambini e adulti. Il suo libro, ad esempio, è adatto alla lettura dialogica e può darci qualche indicazione di quali libri siano più adatti?
In realtà qualsiasi testo adatto all’età del bambino può andar bene, perché molto dipende dalla voglia dell’adulto di avviare una discussione sul testo insieme al bambino. Certamente Il Guardiano delle Stelle è adatto alla lettura dialogica con bambini da 8 fino a 15 e più anni. L’importante è rivolgersi a testi autentici, scritti da scrittori non improvvisati, a partire dal Piccolo Principe di de Saint Exupery, Il Vento fra i Salici di Kenneth Grahame, La mia famiglia ed altri animali di Gerald Durrel.
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